Wie funktioniert digitale Malerei? Pittura digitale - come funziona?

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La foto, la protoimmagine, diventa oggetto di trasmutazioni e slittamenti, è sottoposta a una decostruzione strutturale e cromatica e si sottrae così alla semplicità semantica.Tramite il mio lavoro al computer, quel che chiamo pittura digitale, il ritratto preesistente viene smontato e assume aspetti iperrealistici, storpiati e straniati. In questo modo vorrei far emergere dai volti una vita propria, diversa, alterata, estrapolando l´essenza dell´immagine e trasformandola in un´opera d´arte.

Die Fotografie, das Vor- und Urbild, erfährt eine Verwandlung, wird ver-rückt, das Abbild entgrenzt sich hin auf eine andere, hinsichtlich Form und Farbe dekonstruierte Bildlichkeit und wird somit simpler Semantik entzogen. Verfremdung dank digitaler Malerei ist der Schlüssel zum schließlichen Portrait mit seiner ganz eigenen Charakteristik, zum Kunst-Bild.

 

 

Beispiele dafür, wie aus einem – mitunter durchaus anspruchsvollen, oft sogar künstlerisch hochwertigen – Fotoportrait ein ästhetisch verwandeltes Kunstwerk der digitalen Malerei entsteht:

 

Di seguito alcuni esempi per l´elaborazione estetica di un´opera digitale sulla base di un ritratto fotografico spesso già in origine di un certo rilievo qualitativo e artistico:

Aus diesem Doppelporträt (Landkreis Nienburg) aus den Anfängen des letzten Jahrhunderts wird ein Bild, „das deutliche Züge der italienischen Renaissancemalerei trägt“ (Bernd Hägermann).

 

Da una foto qualsiasi di due persone dei primi del Novecento può nascere un ritratto che “ricorda la pittura del Rinascimento”come scrive Bernd Hägermann.

Dieses Schwarzweißfoto aus etwa derselben Zeit stammt von einem italienischen Einsender. Seine digitale Bearbeitung veranlasst die Mailänder Schriftstellerin Franca Cavagnoli im Kontext weiterer Bilder zu einer ganzen Reihe von Fragen:

 

La versione digitale di un´altra foto in bianco e nero che rappresenta una coppia italiana del secolo scorso induce la scrittrice milanese Franca

Cavagnoli – sullo sfondo di altri ritratti dello stesso tipo – a porsi una serie di domande:

 

Einige der hier vorgestellten Portraits machen uns erstaunen ob ihrer Blässe, ihrer Weißgesichtigkeit und man fragt sich geradezu unwillkürlich, welch ein Schmerz sich dahinter verbirgt, hinter diesem Weiß, das ja auch eine Farbe der Trauer ist. Was gibt den Grund dafür ab für dieses Weggetreten-Sein in diesen Gesichtern, dieses Schlafwandlerische, Mondsüchtige? Welche Irrungen und Wirrungen stecken dahinter? Oder erliegen sie der verwunschenen Aura alter Märchentage, diese Pierrots lunaires?

 

„Alcuni volti qui raffigurati sorprendono per il loro biancore: viene spontaneo chiedersi quale pena si cela dietro quello che è uno dei colori del lutto. Interrogarsi sulla ragione dei tratti straniti di queste facce. Chissà, forse dentro di sé cantano alla luna che li ispira, o sono preda di invisibili tormenti. Che sentano soltanto l’antico profumo dei tempi delle fiabe, questi pierrots lunaires?” 

 


Das Farbfoto eines kleinen Mädchens unserer Tage, aufgenommen von seinem Großvater, weist auch chromatisch eine leichte Tendenz zu süßlicher Lolitahaftigkeit auf, was im digtalen Portrait sehr leicht an die Grenzen des Kitsches stoßen kann. Dem wollte ich klar entgegen arbeiten:

 

La foto a colori di una bambina, scattata dal nonno, ha già di per se un che di stucchevole e ammiccante, anche cromaticamente, che potrebbe indurre             

a comporre il ritratto digitale con uno sconfinamento nel kitsch. Qualcosa a cui ci si deve assolutamente opporre.

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